Le classi sociali non ci sono più. Proletario, borghese, nobile, sono definizioni archiviate con il secolo passato. Niente è rimasto, nonostante i fiumi di sangue versato per lotte decennali in loro nome. Oggi una sola sottile linea divide le persone, l’essere un comune mortale o un VIP.
Una Very Important Person. Important, ma proprio very tanto.
Da un mesetto a questa parte godiamo del raro privilegio di poterne vedere un ragguardevole numero coabitante 24 ore su 24. Nella scintillante enclave del Grande Fratello Vip.
Mentre li osserviamo estasiati, io e Winston, concordiamo sull’essere entrambi ben lieti di appartenere alla categoria dei privi di importanza.
La reclusione, volontaria o meno, va per la maggiore, dopo Fabrizio Corona diamo allora uno sguardo agli altri claustrali oggetto dell’attenzione generale (almeno in una settimana ce li togliamo di torno e iniziamo a guardare altrove).
Analizzare singolarmente gli occupanti la casa del Grande Fratello ci risulta troppo doloroso, pertanto - non ce ne vogliate - abbiamo deciso di dedicarci al VIP nella sua complessa figura.
L’odierna “persona molto importante” vanta di norma alcune invidiabili qualità, che la elevano al di sopra degli altri. Il VIP è alla moda, un fashion victim, che però osa, crea avanguardia, va oltre, se la tendenza è il risvoltino egli sfiora la zuava. Un canone estetico di riferimento per tutti noi normali. Anch’essi si distinguono in uomini e donne (Maria De Filippi docet). Iniziamo dal gentil sesso.
Per la donna è d’obbligo non superare il peso di un sacco di pellet. Nonostante la magrezza la VIP è, tuttavia, una miracolata dalla natura essendo dotata come minimo di una quarta di seno e di turgide labbra.
L’uomo, o sedicente tale, colpisce al primo impatto per il marrone laccato dell’epidermide – apprezzabile risultato raggiunto grazie al calvario estetico: epilazione/lampade/oli – finalizzato all’esaltazione della statuaria muscolatura.
Entrambi i generi si avvalgono di un quoziente intellettivo nettamente sotto la media nazionale, divisa per otto meno cinque.
Il Grande Fratello, quale format televisivo, trae ispirazione dal capolavoro di Orwell 1984. Il povero George si starà probabilmente rivoltando nella tomba, la sua geniale visione del Leviatano che ci osserva non era stata di certo partorita per quest’armata brancaleone. Un legame con il romanzo ci salva, i nostri eroi sono sillabatori della neo lingua imposta dal Grande Fratello al popolo. Eh sì, perché gli abitanti dell’Eurasia sono raggiunti da continui messaggi volti a modificare il loro lessico, così da portarli a parlare una lingua sgrammaticata e innocua. Grandi ragazzi! Qui ci siamo in pieno. Senza messaggi subliminali. La parlate da soli. Non a caso siete VIP. Anche se tramite la neo lingua non comunicano niente, i nostri amici compensano con le emozioni. Scorrono fiumi di lacrime. La sensibilità, specialmente quella ostentata, va assai di moda nel 2016 e i reclusi ne sono ricchissimi. Piangono come fontane. Un tempo erano sterili snob, ma oggi non più. Grazie ad un uomo, capostipite del vagito da reality show: Den Harrow. Chi? Den Harrow ho detto. Chi? Va bene, vi do un piccolo aiuto: corre l’anno domini 2006, il nostro Den – al secolo Stefano Zandri – è un protagonista dell’Isola dei Famosi, arruolato perchè grande cantante. Bellissima voce, con la quale tra l'altro nel 2012 ha confessato di non aver mai cantato in vita sua, lui metteva la faccia, altri cantavano. Un artista con i fiocchi, insomma.
Nel 2006, però, Den al labiale aggiunge le lacrime, inarrestabili sul volto paonazzo: “i cestini, scusa se ho rubato i cestini, avevo fame” biascica dall’isola alla conduttrice estasiata in studio. Eccezionale. Una pietra miliare per noi coevi e per i posteri (non i postumi, ho detto posteri). Lo Zandri, seppur caduto nell’oblio, ci lascia qualcosa di importante.
Cartesio risolse il cd. “dubbio iperbolico” grazie alla formula cogito ergo sum, Den ha aperto la via della “cagata iperbolica” grazie alla formula vip vagito ergo sum.
Paolo Sebastiani, avvocato (nessuno è perfetto!), accanito bibliofilo, ama la Storia che approfondisce con Winston, il suo bulldog inglese. Conduce Elzeviro, in onda in diretta tutti i lunedì alle 21 su TVR Più (Canale 13 Digitale Terrestre).
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