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Anglomania

ITALY ITALY. L'opinione di Paolo Sebastiani

L'italiano smart dei tipi cool
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Quanto è cool la lingua inglese. Trendy da morire. Impossibile resistere all’impulso di ripeterne a pappagallo qualsiasi parola. Purché sia di moda, beninteso. Del resto un pizzico di esterofilia non è mai mancato negli italiani, poco coscienti delle proprie origini e dell’incredibile ricchezza della terra natale. Meglio volgere lo sguardo oltre Manica.

L’italiano non piace più, è obsoleto. Basta con questa antichissima lingua che ha gettato le basi di molte altre. Ci vuole qualcosa più adatto ai tempi, qualcosa di smart. 

E’ semplicissimo, inserite una bella parolina britannica ogni due italiche ed il gioco è fatto. Sentite come suona bene, questa neo-lingua di matrice orwelliana. Il nuovo store…available presso…pranzo con family…weekend con my new friends al mare. Già mi sento al passo con i tempi.

La profezia dei Maya sul 2012 è andata maluccio, George Orwell, invece, con 1984 ha colto nel segno; salvo per l’anno.  

Una neo lingua perfetta per nature mediocri, parlata in tempi mediocri. Ripenso al distico di Schiller “La lingua che crea e pensa per te”. La lingua non si limita a creare e pensare per me, dirige anche il mio sentire, indirizza tutto il mio essere spirituale quanto più naturalmente, più inconsciamente mi abbandono a lei. E se la lingua è formata di elementi tossici o è stata resa portatrice di tali elementi? Le parole possono essere come minime dosi di arsenico: ingerite senza saperlo sembrano non avere alcun effetto, ma dopo qualche tempo ecco rivelarsi l’effetto tossico. In una Nazione con uno scarso senso indentitario, quale è la nostra, gli effetti sono devastanti. Primo tra tutti quello di sembrare dei perfetti idioti. 

Gioverà ricordare agli entusiasti di questo simpatico linguaggio fai-da-te (self-made) che quando è crollata la civiltà classica, con le invasioni barbariche del V° secolo, la cultura millenaria contenuta nelle opere dei vari Virgilio, Cicerone, Platone, stava per spegnersi per sempre. Perché? I barbari non sapevano nemmeno cosa fosse un libro (come del resto molti italiani oggi) e questi misteriosi oggetti scomparvero inghiottiti dalla trivialità dei nuovi dominatori. I libri, fortunatamente, faranno di nuovo il loro ingresso sulla scena della Storia (nel nuovo mondo del Medioevo) come oggetti tanto poco familiari da sembrare dimenticati sulla terra da alieni di altre galassie. Basterà un esempio per illuminare gli scettici: il termine Grammatica.

La Grammatica - il primo passo sulla via degli studi classici che avevano formato gli uomini colti dall’epoca di Platone a quella di Agostino - verrà storpiato da una tribù di barbari in… “Glamour”! Chiunque possedeva la grammatica - chiunque sapeva leggere - possedeva una magia inesplicabile.

Per essere glamour, quindi, basta parlare italiano. 

 

Paolo Sebastiani, avvocato (nessuno è perfetto!), accanito bibliofilo; ama la Storia, che approfondisce insieme a Winston, il suo bulldog inglese. Conduce Elzeviro, in diretta ogni lunedì alle ore 21 su TVR Più (Canale 13 Digitale Terrestre), e Black Baccara in onda su Radio Rosa tutti i mercoledì dalle 17 alle 19.

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